venerdì 17 maggio 2013

RECENSIONE LIBRO SENTIMENTI INVERSI

Recensione: à Libro
SENTIMENTI INVERSI
di
Elena Freti e Vincenzo Maugeri 
 
     
I Sentimenti Inversi sono i protagonisti di questa raccolta di poesie che suggella, ma non chiude definitivamente, un percorso introspettivo che procede lungo un moto esteriorizzante quelle emozioni talvolta discordanti che percuotono il nostro animo contro le pareti di un corpo che spesso avvertiamo come estraneo, altro.
Una corporeità in grado di canalizzare le più diverse e intense emozioni per poi rielaborarle in energia propulsiva all’apertura verso se stessi, verso gli altri, verso quella crescita personale che rende liberi e riempie i sensi di vuoto che così spesso gettano ombra nella vita di ognuno.
Queste ventiquattro poesie sono il frutto della profonda opera d’introspezione messa in atto dai partecipanti ai laboratori dell’Associazione “Con Occhi Nuovi”, in cui gli autori, definiti in modo appropriato entronauti,hanno compiuto un viaggio in quel mondo talvolta oscuro e apparentemente silenzioso che celavano dentro se stessi, per scavarvi comignoli di luce e boccaporti verso l’esterno, verso gli altri, verso il mondo.
Una discesa, questa, verso la propria presa di coscienza, sospinta da esercizi di meditazione e dall’utilizzo delle tecniche di respiro a essa correlate, con lo scopo di ritrovare quell’originaria sintonia tra anima e corpo e ristabilirne l’essenziale equilibrio e l’antica unità.
Le poesie raccolte in questo testo sono il risultato di tali laboratori, sono il recipiente che accoglie le emozioni che ognuno dei partecipanti ha riconosciuto in se stesso, sono i sentimenti inVersi sia per metrica formale sia per contenuti emotivi opposti tra loro.
È il qui e ora ad assumere importanza, prospettiva, a dare un senso a un domani in cui all’energia individuale si aggiunga quella del gruppo per divenire così risorsa personale a cui attingere.
Sono numerosi gli elementi che accomunano molte delle poesie offerte al lettore: quelli primari di acqua, terra, aria e fuoco, il desiderio di casa, la ricerca della tranquillità, di un silenzio che non sia il risultato di solitudine e indifferenza ma solo una dimensione in cui trovare pace e se stessi. Un ombrello di felicità è ciò che ognuno cerca di ritagliarsi nell’intelaiatura della vita, non sappiamo se questa protezione esista ma ciò che risulta importante è averne almeno la speranza.
Uno slancio positivo formato da versi. Un inspirare se stessi per poi espirarsi, aprirsi al mondo, all’arte, al tuono, a quella pioggia che un po’ culla, un po’ ci ricorda l’esistenza del sole, che trasborda da un vaso colmo e sfocia nel benessere.
La vita proposta come dono da affrontare, in risposta a un’esistenza in cui non mancano la violenza, la tristezza, il giogo del dovere, il subire l’indifferenza altrui, l’essere sottoposti a paragoni, messi all’indice per i propri errori. Poesie che si fanno verbo di tale approccio, risoluzione della paura di non farcela. Autori, individui, che incitano il lettore a entrare a far parte del gruppo ma, prima di tutto, a entrare in contatto con se stesso, mettendo nero su bianco la “sua poesia”, il suo sfogo, il suo messaggio, le sue emozioni.
Al termine della raccolta, infatti, alcuni fogli bianchi invitano il lettore a renderli vivi delle sue emozioni. Il gruppo si apre a lui pur lasciandolo nella privata solitudine di un monologo che avrà come silente uditore un insieme di fogli bianchi.
È la crescita personale a essere il fine principale che si prefigge l’Associazione no profit “Con occhi nuovi”, dove l’individuo è spronato ad adottare un differente punto di vista su se stesso e sulla propria esistenza e dove queste poesie sono il racconto di ciò che hanno visto. Uomini, donne, adulti, bambini. Lo spettro di voci raccolte è ampio, spontaneo, terapeutico. Quello compiuto da questi entronauti è un vero proprio percorso “formativo”, dove l’espressione poetica è la forma che si è scelto dare a ciò che ognuno dei partecipanti ai laboratori ha scoperto dentro sé, accolto, elaborato ed espresso. La stessa parola arte etimologicamente racchiude la radice significante andare verso (qui si potrebbe dire verso noi stessi) per poi completarsi semanticamente nell’elaborare, fare, qualcosa con armonia (qui si potrebbe dire quella del corpo e quella dell’anima).
La presentazione dei componimenti è anticipata da una breve introduzione sull’Associazione e sui suoi metodi e scopi, seguita dalla raccolta di alcuni commenti elaborati dagli autori delle poesie che ci appresteremo a leggere, aprendoci così le porte a quel giardino a tratti soleggiato a tratti all’ombra che hanno tutti assieme coltivato.
           
a cura di
Aurora Auteri
           

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